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Caffa-ratti

Alfieri
Bartolomeo CAFFARATTI detto "CAFFA"

a cura di: Adriano Girotti
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Al termine di una serata di gara, seduto ad un tavolino del centro bowling De Agostini, Bartolomeo Caffaratti si rilassa. Sembra riflettere sugli eventi della serata. Mi avvicino e dopo i soliti convenevoli saluti, gli chiedo sé mi racconta qualcosa dei suoi momenti sportivi. Spiritosamente mi domanda sé ho una settimana di tempo. In effetti 34 anni di attività e con i suoi precedenti sportivi, ha lascito una traccia indelebile. La sua fama è sulla bocca di tutti coloro che, lo hanno visto anche una sola volta in pista.
Per iniziare la sua storia, dobbiamo tornare indietro fino al 1968 per vedere Caffaratti sulle piste da bowling. Inizia così, come tanti, una serata con gli amici al centro bowling Mirafiori.
Si iscrive nell’A.S. Tavella nel ’69. Al suo primo campionato, dopo aver superato le prove periferiche, partecipa al Campionato Italiano Esordienti salendo sul gradino più alto del podio. Guadagnando subito la massima categoria. Saranno molti i podi che calcherà, prima con la maglietta dell’A.S. Tavella e poi nella Carpano. Dal ’75 all’80 milita nei Cobra di Milano, oltre alla casacca del club, indosserà per 10 anni circa la maglietta della Nazionale, fino al 1986.
Dopo due soli anni di Nazionale, vince l’Oro ai Campionati Europei ad Amsterdam in Olanda, con Fucarino CT. Della Nazionale.
Dagli anni ’80 al 1996 milita nei New Star.
Nel 1981 raggiunge la massima maturità sportiva. vince il Campionato Italiano di Singolo, parte per Francoforte con Monti (Monti difendeva il titolo conquistato l’anno prima), e si aggiudica l’Oro nel Campionato Europeo di singolo. Ma l’avventura continua, l’attende i Campionati del Mondo, parte per Vienna e Bartolomeo Caffaratti è Campione Mondiale di singolo.
Il momento magico non finisce, nel rispetto del calendario agonistico, a Brescia vince l’Oro al Campionato Italiano World Cup, parte per gli “state” a New York si aggiudica il vertice della classifica nelle qualificazioni (24 partite), è primo nel petersen a 16, secondo nel petersen a 8, nella difesa di posizione perde l’incontro per 10 birilli, non entra nel roll - off e si classifica al 5° posto.
In quegli anni detiene il titolo di plurivincitore, 12 vittorie in una stagione agonistica, non so se il suo record è stato battuto.
Oltre all’Oro Europeo e Mondiale, il suo repertorio di vittorie in campo Internazionale è molto ricco:
16 vittorie al torneo internazionale di doppio “Città di Torino”;
6 vittorie al torneo Internazionale di doppio a Ginevra;
2 vittorie al torneo Internazionale squadra da 5 a Parigi e 2 al secondo posto;
Vince il torneo Internazionale a Zurigo, a Basilea nella squadra da 4 e nel doppio, insomma un ricco palmares con un attivo di circa 300 vittorie tra Internazionali, Nazionali e Interregionali.
Da settembre 1996 ad oggi, veste la divisa del Golden Team e ….. la storia continua.
I suoi 300
Chi ama il nostro sport, non può che portare rispetto ed ammirazione a questo grande campione. Una domanda continua a frullarmi per la mente; nei “300” ufficiali, del Museo del Bowling, non vi è traccia di Caffaratti, allora gli domando: “Quanti 300 ufficiali ai fatto?” Senza battere ciglio mi risponde “Nessuno, non è con i 300 che si vincono i tornei ma, con la somma dei birilli realizzata, superiore al tuo avversario. Lo strike è indispensabile e lo spare fa vincere i tornei, non i trecento”.
Io comunque so, che di 300 né ha fatti, nel suo ultimo 300 realizzato al De Agostini, in un torneo di allenamento alla fine del 2001, ha battuto De Vecchi con un 300, nel Roll Off finale. Pertanto insisto. “Ufficiali nessuno” mi risponde “ il 300 è la partita perfetta e come tale avviene, perché deve venire è inutile cercarlo. In questi ultimi anni, penso, che siano 7 o 8 le partite da 300 che sono venuti, sempre in tornei interni e non so quanti non sono venuti per il 10 traballante, comunque in finale c’ero.
Ciao Cafelait
CIAO MEO
di: Guido SORBA
Sabato 31 maggio un infarto ha fermato per asempre il grande Meo.
Un campione unico nella sua grandezza, unico nella sua grande passione, nella sua grande tenacia, nella sua tecnica di giocoma sopratutto nella sua modestia.
Non ho mai sentito Meo cercare scuse per rare volte in cui le sue prestazioni non erano state al vertice, non l'ho mai sentito lamentarsi per le condizioni atmosferiche o quant'altro.
Abbiamo giocatoinsieme con il nostro gruppo per lunghi anni e sempre potevamo fare affidamento sul suo impegno, sul suo sorriso, sulla sua grinta, sulla sua passione immensa.
I risultati sportivi sono stati raggiunti a tutti i livelli compresa una vittoria al campionato mondiale di singolo a Vienna nel 1980.
Io però ho un ricordo forse ancora più prestigioso: la finale m ondiale della World cup a New York al Madison Square Garden nel 1981.
Nel tempio del bowling mondiale, dopo i primi sorrisi dei tecnici per la sua rincorsa unica, ha stabiliato tutti e convinto anche i tecnici diventando l'idolo del pubblico e della folta colonia di italoamericani e del suo tifoso più anziano: nonno Domenico che ci aveva seguito sino in terra americana per applaudire Meo.
Per alcune sfortunate circostanze non ha vinto ma è stato sicuramente il vincitore morale della Worl Cup del 1981.
Ma il vero Meo, al di là delle prestazioni in pista, lo si conosceva nelle trasferte in tutta Europa, nei lunghi viaggi in macchina, nelle serate dopo le gare al ristorante, nella giornate trascorse nella sua cascina a Piobesi con il suo splendido pungentè papà e la grande ospitalità della sua mamma.
La vita per Meo era il bowling che lo accompagnato sino a poche ore prima della sua morte con un 218 di media nelle qualificazioni a Biella.
Era, tra tutti i suoi vecchi compagni di squadra, l'unico che ha continuato a giocare perchè quella era la sua vita, il suo sogno in poche parole lo scopo della sua esistenza.
La partecipazione di centinaia di persona, di amici, di avversari nello sport ai suoi funerali è stata la testimonianza della grande persona che Meo ha dimostrato di essere durante tutta la sua esistenza, il grande campione nello sport e non solo.
Un ultimo pensiero e desiderio lo rivolgo al mondo del bowling italiano affinchè Meo venga ricordato con un torneo importante alla sua memoria perchè credo che nessuno  più di lui possa rappresentare il bowling in italia.
Ciao Meo.
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